Il Piano Antincendio Boschivo

Allo scopo di fronteggiare il fenomeno degli incendi boschivi, la legge n. 353 del 21 novembre 2000 ha assegnato alle Regioni i compiti di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi, da programmare in un apposito Piano.
Anche per i parchi naturali e le riserve naturali dello Stato, aree di particolare pregio ambientale e naturalistico, è prevista la predisposizione di un apposito Piano Antincendi Boschivi (Piano AIB).
Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi si è dotato di un proprio Piano Antincendi Boschivi, adottato con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare n. 71 del 17 marzo 2017.

Il Piano Antincendi Boschivi individua i siti più vulnerabili, ovvero quelli più soggetti al rischio d’incendio, determina i più efficaci indicatori delle condizioni meteorologiche e di stato della vegetazione più “a rischio”, programma le attività di prevenzione, organizza le migliori strategie di estinzione e definisce le linee guida per corretti interventi di ricostituzione dei boschi percorsi dal fuoco.
Il Piano AIB del Parco è frutto di una convenzione fra l’Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e la Regione del Veneto – Area Tutela e Sviluppo del territorio che, attraverso l’U.O. Forestale di Belluno ha redatto il Piano.

Il Piano si articola in tre parti:

  1. Previsione
    Descrive e analizza l’area del Parco in funzione dei possibili impatti degli incendi sulla fauna, dei fattori predisponenti e delle cause che possono determinare un incendio nell’area protetta, individua le aree più a rischio e definisce una cartografia della pericolosità degli incendi nel Parco. La pericolosità esprime la possibilità del verificarsi di un incendio in una certa area e la difficoltà di estinguerlo.
  2. Prevenzione
    Questa parte del Piano individua le attività e le opere utili a rendere meno probabili gli incendi e a renderne più facile l’estinzione. Si articola in azione di prevenzione diretta, come ad esempio l’individuazione e realizzazione di vie di accesso, viali tagliafuoco, punti di approvvigionamento idrico, e in azioni indirette di formazione ed educazione.
  3. Parte speciale
    L’ultima parte del Piano definisce le modalità di ricostituzione dei boschi che siano stati percorsi dal fuoco, i metodi di censimento delle aree incendiate e una scala di priorità di realizzazione degli interventi di prevenzione.

Fanno parte del Piano le seguenti cartografie: