Attività agricole

Le attuali condizioni di abbandono non consentono di immaginare il recupero integrale delle antiche forme d’uso del territorio, anche se in alcuni ambiti si può comunque arrestare l’espansione del bosco sfruttando utilmente le potenzialità foraggere. Molte praterie secondarie sui versanti meridionali del Parco, un tempo regolarmente falciate, sono di fatto abbandonate da decenni.
In qualche caso possono essere proficuamente utilizzate con il pascolo ovino, in altri il Piano auspica che lo sfalcio possa riprendere con finalità prevalentemente naturalistiche.
In definitiva il Piano per il Parco, alla luce dei positivi risvolti che l’attività primaria riveste anche sotto il profilo naturalistico e paesaggistico, oltre che economico e sociale, sottolinea l’importanza che ovunque, per quanto possibile e tecnicamente sostenibile, l’attività agricola venga incentivata, favorendo tecnologie e colture compatibili con il mantenimento di elevati standard di qualità ambientale.