Linea di Intervento 1 – Tutela del patrimonio ambientale e del paesaggio umano

A. Tutela delle risorse naturali

  1. Tutelare le risorse idriche
    1. Tutelare le risorse idropotabili
    2. Garantire la manutenzione degli alvei e del reticolo idrografico minore
    3. Assicurare idonei deflussi e livelli di invaso
    4. Rinaturalizzare gli argini artificiali dei torrenti
    5. Assicurare l’eco-compatibilità di ogni nuova captazione idrica
    6. Limitare l’escavazione di inerti in alveo
    7. Abbattere le perdite delle reti acquedottistiche
    8. Limitare i consumi di acqua potabile negli usi civili e industriali
    9. Estendere il trattamento dei reflui anche con tecniche di fitodepurazione
    10. Migliorare il trattamento dei reflui industriali inquinanti

  2. Protezione del suolo e gestione dei rifiuti
    1. Contenere le concessioni di cava
    2. Favorire la minuta manutenzione attiva del territorio da parte dei residenti
    3. Razionalizzare il consumo di territorio ad usi urbani
    4. Pianificare prevenzione e lotta agli incendi boschivi
    5. Attuare in modo esemplare la riduzione alla fonte, la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti urbani
    6. Attuare in modo esemplare la riduzione alla fonte, la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti speciali

  3. Proteggere la qualità dell’aria e il clima globale
    1. Limitare l’impatto ambientale delle emissioni da impianti fissi
    2. Limitare la crescita del traffico stradale
    3. Redigere piani energetici territoriali
    4. Promuovere la penetrazione di combustibili e carburanti meno inquinanti
    5. Sviluppare l’impiego delle energie rinnovabili

  4. Proteggere la biodiversità in modo diffuso sul territorio
    1. Individuare e tutelare i corridoi ecologici
    2. Proteggere il reticolo di siepi e alberature e altri habitat nel paesaggio rurale
    3. Tutelare siti di nidificazione, di passo, di sosta di specie protette
    4. Aquisire e tutelare con atti comunali e accordi i biotopi classificati nella rete Natura 2000
    5. Censire e valutare i biotopi minori e valorizzarne la fruizione controllata
    6. Sviluppare accordi con operatori vivaistici per la diffusione di specie locali
    7. Ricercare accordi per la gestione delle aree contigue
    8. Concertare i programmi di ripopolamento e di introduzione di specie non autoctone

B. Tutela dei valori antropici

  1. Tutela e recupero del patrimonio edilizio
    1. Censire gli immobili di pregio degradati e progettarne il recupero
    2. Promuovere il recupero delle frazioni rurali di pregio
    3. Indurre al recupero in luogo della nuova edificazione
    4. Valorizzare e tutelare la fruizione dei centri storici
    5. Eliminazione detrattori ambientali (linee elettriche, materiali incongrui, pubblicità ecc.)
    6. Coordinare le modalità di intervento nelle strumentazioni urbanistiche
    7. Coordinare modalità di impiego ed approvvigionamento di materiali tradizionali
    8. Coniugare l’uso di nuove tecnologie nelle tipologie edilizie storiche
    9. Predisporre sussidi operativi per le nuove edificazioni in zone di pregio
    10. Tutelare e restaurare gli elementi architettonici minuti (fontane, scalinate ecc.)
    11. Studiare modalità di abbattimento dell’impatto visivo di volumi incongrui
    12. Disciplinare l’uso turistico dei volumi residenziali

  2. Tutela e valorizzazione del paesaggio rurale
    1. Tutelare la varietà degli utilizzi agrari
    2. Mantenere le opere diffuse di manutenzione territoriale
    3. Proteggere la rete viaria minore (strade, mulattiere, sentieri rurali e montani)
    4. Eliminare detrattori del paesaggio (cave, muraglioni, linee elettriche, ecc.)
    5. Adottare tecniche bio-ingegneristiche per le sistemazioni del territorio
    6. Estendere lo sfalcio dei prati non coltivati

  3. Tutela e recupero patrimonio storico-antropologico
    1. Valorizzare gli itinerari storici e ambientali
    2. Valorizzare le chiesette, le edicole e i capitelli religiosi
    3. Valorizzare il patrimonio artistico locale
    4. Valorizzare il patrimonio etnografico locale e le testimonianze della cultura materiale
    5. Diffondere lo studio della storia locale anche con la memoria orale