Ortaggi
Scheda agronomica
Classificazione botanica:
- Famiglia: Leguminose
- Genere: Phaseolus
- Specie: Phaseolus vulgaris
- Popolazione: Fagiolo gialet (sinonimi: fasol biso o fagiolo pisello – solferino)
Descrizione aspetti biologici e vegetativi:
- Ciclo della pianta: annuale a sviluppo determinato
- Portamento: volubile con abilità rampicante di tipo sinistrorso
- Germinazione del seme: epigea (i cotiledoni sono portati fuori terra dal fusticino sviluppato dal seme)
- Altezza della pianta a maturazione: da 200 a 260 cm
- Epoca di fioritura: variabile (inizio da 50 a 60 gg dalla semina)
- Durata delle fioritura: variabile (da 20 a 30 gg)
- Impollinazione: autoimpollinazione anemofila
- Epoca di semina: 1^ decade di maggio
- Epoca di maturazione e raccolta: 1^ decade di settembre
Descrizione botanica dell’apparato radicale:
- Tipologia: fittonante
- Sviluppo: medio-superficiale
- Simbiosi: presenti discrete forme mutualistiche con formazioni di tubercoli radicali per lo più presso il centro del sistema radicale
Descrizione botanica dello stelo:
- Consistenza: erbaceo
- Forma e sezione: circolare, di diametro sottile (circa 4 mm a 10 cm da terra) variando in misura minima dalla base alla porzione apicale
- Nodi fruttiferi: primo nodo fruttifero posizionato al secondo nodo
- Colore e caratteristiche superficie: verde e glabro
- Branche e ramificazioni: ramificato sino dalla base e mediamente con 4 branche
- Sviluppo: specie sinistrorsa e con movimento rotatorio della porzione apicale attorno al proprio asse in direzione verso destra.
Descrizione botanica delle foglie:
- Tipologia delle foglie: composte pennato-trifogliate, costituite dal picciolo e tre fogliole
- Tipo di attacco al nodo: picciolata, con picciolo scanalato centralmente e lievemente lateralmente
- Inserzione delle foglioline: opposta per le due foglioline iniziali, la terminale è singola. Ogni foglia è sorretta da un peduncoletto
- Forma delle foglioline: romboidali, pressoché identica nelle tre fogliole
- Margine: intero
- Apice: acuminato
- Nervature: penninervie
- Consistenza: erbacea
- Colore e caratteristiche della pagina superiore: verde intenso, rigida
- Colore e caratteristiche della pagina inferiore: verde opaco e lievemente pubescente
- Larghezza delle foglioline: da 4 cm a 6,5 cm
- Lunghezza delle foglioline: da 8 cm a 14 cm
- Stipole: bratteiforme, disposte alla base dei tre peduncoletti delle foglioline e alla base del picciolo
- Persistenza delle foglie: sino all’80% dei baccelli secchi
Descrizione botanica del fiore:
- Tipologia: racemo ascellare
- Caratteristica del fiore: classico del Phaseolus vulgaris, con ali che divergono moderatamente e stilo non prominente
- Numero di fiori per grappolo: mediamente 4
- Colore del fiore: bianco
Descrizione botanica del frutto:
- Tipologia del frutto: baccello classico a 2 valve derivato da foglie metamorfosate, deiscente a maturità
- Numero di semi per baccello: solitamente 5
- Numero di baccelli formati e maturi per pianta: variabile da 12 a 16
- Forma: leggermente appiattita e rigonfia in corrispondenza dei semi
- Curvatura: leggermente arcuato
- Sezione: a forma di pera
- Peduncolo: presente e lungo dai 10 ai 14 mm
- Pergamena e filo di sutura: presente ed evidente, con filo fibroso
- Colore allo stato secco: giallo ocra – nocciola
- Colore allo stato fresco: verde
- Lunghezza del baccello: da 7 ai 14 cm
- Larghezza del baccello: da 1,2 a 1,5 cm
- Lunghezza del rostro di punta: da 0,8 a 1,3 cm
- Distribuzione nella pianta: omogenea sulla pianta
Descrizione botanica del seme:
- Forma: sferico – sub ovoidale
- Colore: giallo-verde intenso, brillate ed omogeneo
- Ilo: convesso e di colore bianco
- Colore del contorno dell’ilo: identico al resto del seme
- Peso di 100 semi: 45 g
- Lunghezza: 12 mm
- Larghezza: 8 mm
- Spessore: 8 mm
Descrizione aspetti ecologici, agronomici e produttivi:
- Habitat di crescita: richiede terreni fertili e di medio impasto. Limite massimo di coltivazione 700 metri s.l.m.
- Avvicendamento colturale: è una buona coltura miglioratrice con buona capacità di fissazioni di azoto atmosferico;
- Sistema di coltivazione: si effettua la semina primaverile a file con 4 semi per postarella, con sistemi diversi di tutoraggio a filare semplice, piramide o capannina con tutori in nocciolo o bambù. Sono previste concimazioni organiche e se del caso minerali a base di fosforo e potassio, sono necessarie scerbature e/o sarchiature nell’interfila.
- Problematiche: non sussistono particolari problematiche di coltivazione, se non la suscettibilità della deiscenza dei baccelli e la relativa caduta dei semi a terra, con perdite di prodotto. Onde evitare incroci e perdite di purezza sono da evitare la coltivazione in consociazione e/o vicinanza con altre varietà di fagiolo e fagiolino.
- Suscettibilità ai patogeni: non si registrano particolari e diverse patologie al di là di quelle normali presenti nelle altre varietà di fagiolo. Sembra registrare minore incidenza di attacchi di antracnosi nel seme.
- Produttività per pianta: limitata se paragonata ad altre varietà locali. Si possono stimare, in pieno campo produzioni di circa 30 g per pianta.
- Produttività in pieno campo: si possono stimare produzioni di circa 220-240 kg di prodotto secco ogni 1000 mq di superficie coltivata.
- Organi vegetali da raccogliere: sia baccelli allo stato fresco per consumo fresco del seme, sia molto più frequentemente baccelli secchi per consumo secco del seme
Testimonianze
I files audio delle testimonianze
Vengono allegati alcuni brani significativi delle interviste condotte da Nadia Breda e Barbara De Luca nel corso delle ricerche etnobotaniche.
Si riporta di seguito una breve sintesi del contenuto dei diversi brani.
- Vecchie varietà di mele e pere (mp3 – 02:23 – 428kb)
L’anziana interlocutrice, intervistata nella cucina di casa sua, descrive alcune vecchie varietà di mele e pere che ricorda di aver visto e ne illustra le caratteristiche. Cita in particolare i pér Canarìn, i pér da le Tharpe e i pér Torondèi. - Il ruolo dell’emigrazione nella creazione delle varietà di mele e pere (mp3 – 15:36 – 2,6Mb)
L’interlocutore incontrato descrive e disegna alcune vecchie varietà di mele e pere di cui ricostruisce anche la singola storia. Molti esemplari che lui ricorda di aver visto (molti dei quali oggi non sono più rintracciabili) erano varietà importate da suo padre o da altri emigranti dall’America, e dall’Africa. Nomina in particolare le seguenti varietà: i pér Anguriéta, pér de Agosto, pér Sangonèi, pér e pón de Pin, pér Thucherìn, pón de l’Òio, de santa Anna, Americani, dell’inverno, pér de la Mèrdha. - Gestione di vecchi meli e peri (mp3 – 7:19 – 1,2Mb)
L’interlocutrice, intervistata nella sua casa, racconta delle piante che aveva nei suoi campi, di come erano curate e dell’uso che ne facevano. Descrive le caratteristiche delle varietà di pér Spada, pér del Diàol, pér de la Favorita, pér de san Piero, pér Moscatèi. - Gli innesti (mp3 – 7:29 – 1,2Mb)
L’interlocutore, intervistato mentre eseguiamo un percorso nei suoi campi, dove si trovano le piante di cui ci parla, descrive come praticasse gli innesti, quali fossero le piante innestate e coltivate già da suo padre e quali le sue, le modalità di rifornimento del supporto selvatico per la pratica dell’innesto. Racconta di ogni pianta descrivendola dal vivo, e ricordando altre piante non più presenti ma di cui ricorda la “biografia” particolare di ognuna. - I fagioli (mp3 – 10:11 – 1,7Mb)
L’interlocutrice racconta delle sue produzioni di fagioli mentre ce li mostra estraendoli da grandi sacchetti dove li conserva. Racconta e confronta i fagioli di Lamon e i fagioli gialét , descrive le cure che vi dedicavano al momento della semina e in quello della raccolta, lo scambio delle sementi, le modalità di conservazione e i problemi di ibridazione dei semi. Conclude parlando dell’”occhio del fagiolo”.