Pascoli d’alta quota

Monte Pavionet
(foto di: Enrico Vettorazzo)

Oltre il limite superiore della vegetazione arborea ed arbustiva si trovano le praterie e i pascoli d’alta montagna, una delle più importanti ricchezze naturalistiche e paesaggistiche del Parco.
La flora di questi ambienti varia a seconda della disponibilità idrica, dell’esposizione e del grado di sfruttamento a cui sono state sottoposte.
Tra le numerose associazioni vegetali la più tipica è il seslerieto – caratterizzato da Sesleria albicans e Carex sempervirens – particolarmente ricca di specie tra cui anche il raro trifoglio norico. Nei pascoli più intensamente sfruttati (nardeti) si trovano alcune delle più note specie alpine quali l’arnica, la nigritella e la genziana di Koch.
Tra le numerosissime varianti si segnala, per la particolare importanza botanica, la rara e localizzata vegetazione di vetta a Geranio argenteo.
In prossimità delle malghe sono presenti le tipiche associazioni di erbe nitrofile (romici, ortiche, chenopodi e alchemille).
Praterie e pascoli alpini costituiscono l’habitat elettivo per la marmotta, l’ermellino, la lepre alpina, oltre che di numerose specie di insetti legate alle fioriture alpine.
Queste zone sono territori di caccia ideali per gli uccelli rapaci quali il gheppio e l’aquila reale.