Forme glaciali

Col di Luna dalle Cavalade
(foto di: Enrico Vettorazzo)

L’era glaciale ha lasciato in eredità una serie di forme che connotano in modo significativo molti ambienti del Parco (circhi, rocce montonate, depositi morenici).
Durante l’ultima grande glaciazione (da 75.000 a 10.000 anni fa circa), l’area del parco è stata interessata dalla presenza sia di piccoli ghiacciai locali, insediatisi nelle zone sommitali della catena, sia di ghiacciai vallivi di rilevanza regionale (ghiacciai del Mis e del Cordevole), con area di alimentazione nell’alto Agordino, ben oltre i confini del parco.
I circhi (localmente indicati come “van”, “buse”, “cadin”) sono le forme glaciali più significative nei paesaggi d’alta quota del Parco.
Modellati da piccoli ghiacciai locali, assumono in genere la forma di grandi nicchie, coronate da versanti ripidi e con ampio fondo quasi pianeggiante o a conca.
Nel Parco, il fondo dei circhi risulta spesso rimodellato da processi di dissoluzione carsica (conche glaciocarsiche).
Le forme più tipiche di depositi glaciali riscontrabili in alta quota sono gli argini morenici, che assumono l’aspetto di collinette detritiche allungate o arcuate, segnalando di norma le posizioni raggiunte da una lingua glaciale prima di una fase di ritiro.
Il graduale ritiro del grande ghiacciaio del Piave dal fondovalle della Val Belluna lascia in eredità una morfologia ondulata, con conche e depressioni e il grande sistema di “marocche glaciali” (frane di trasporto glaciale) delle Masiere di Vedana.