Val del Mis

Lago del Mis
(foto di: Stefano Mariech)

Accesso: Da Pian Falcina (lago del Mis) a La Stua, lungo la strada provinciale, con brevi digressioni laterali (Val Brenton, Val Soffia)

Una grande valle trasversale
La Val del Mis, stretto e profondo canyon confinato entro alte pareti levigate e sfuggenti, è una valle trasversale molto antica, che solca (trasversalmente) l’intera catena delle Dolomiti Bellunesi, consentendo così di osservare le principali formazioni geologiche, dalla Scaglia rossa (imbocco della valle) alla Dolomia Principale. La Val del Mis, come spesso succede per le valli antiche, è un sistema ambientale complesso, alla cui evoluzione morfologica hanno concorso i ghiacciai vallivi, i corsi d’acqua, i processi di degradazione dei versanti (frane ed erosioni) e la corrosione carsica. Il modellamento glaciale, operato dall’antico ghiacciaio vallivo del Mis durante l’era glaciale, è riconoscibile per la forma blandamente a U del profilo trasversale (fondovalle relativamente ampio e fianchi ripidi, spesso rupestri). Particolarmente suggestivo è il segmento tra Gena bassa e Titele (“Canal del Mis”) che assume l’aspetto di una gola profondamente incisa nelle rocce stratificate in banchi suborizzontali della Dolomia Principale (canyon fluvio-carsico). La gola è fiancheggiata da un sistema di vallette laterali strette/profonde e di forre, alcune delle quali chiaramente impostate lungo importanti faglie (Val Falcina, Val Brenton, Val Soffia). Con brevi digressioni dalla strada provinciale è possibile addentrarsi ed esplorare microambienti molto suggestivi e interessanti:

  • (a) i “cadini” del Brenton, marmitte di evorsione scavate sugli strati rocciosi suborizzontali della Dolomia Principale, dai moti vorticosi dell’acqua e dei detriti trasportati durante le piene
  • (b) la cascata della Soffia, alto salto d’acqua in un ambiente di forra
  • (c) le sorgenti carsiche di La Stua, acque sgorganti dalle rocce della Dolomia Principale, che rappresentano una delle principali direttrici del drenaggio sotterraneo dell’altopiano carsico dei Piani Eterni
  • (d) (e) Il greto del T.Mis, con una ricca varietà di ciottoli: ciottoli chiari (calcari, dolomie), ciottoli vulcanici scuri (porfidi, andesiti, arenarie vulcaniche), ciottoli policromi (conglomerati, gneiss), ciottoli grigio-argentei sfatticci (filladi).

Rocce, ambienti e forme osservabili

Rocce: Scaglia rossa (lago di Vedana, Le Rosse, Pascoli); Biancone (Pascoli); Calcare del Vajont (spalle di imposta della diga); Calcari Grigi (dalla diga fino quasi alla Val Falcina); Dolomia Principale (dalla Val Falcina a Titele)
Forme del paesaggio
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Forme glaciali: depositi glaciali (Gena alta, frane lungo la strada)
Forme carsiche: sorgenti carsiche (La Stua)
Forme periglaciali: nicchie e ripari sottoroccia
Forme fluvio-torrentizie: depositi torrentizi (greto del T.Mis); marmitte di evorsione (Val Brenton); cascate (La Soffia)


Ambiente / Paesaggio

Un canyon fluvio-carsico
“Esistono da noi valli che non ho mai visto da nessun’altra parte (…). La Valle del Mis, per esempio, con le sue vallette laterali che si addentrano in un intrico di monti selvaggi e senza gloria” (Dino Buzzati).
Tra le valli notevoli del parco, la Val del Mis si distingue per la peculiarità e per il fascino enigmatico e cupo dei suoi ambienti di canyon carsico e di forra, per la qualità dei suoi “biotopi umidi” (lago, cascate, sorgenti carsiche, marmitte), per la presenza di nicchie di insediamento rurale, ormai con i connotati dell’abbandono (Gena media, Gena alta, Pattine, La Stua).

Note: Itinerario facile