Valle dell’Ardo

Panorama Valle dell’Ardo
(foto di: Enrico Vettorazzo)

Accesso: Bolzano Bellunese, Pont del Cargador, Vial, Pont de la Mortis, Case Bortot, Bus del Buson.

Una profonda incisione valliva
La valle dell’Ardo, originata dalla confluenza di un reticolo ben strutturato di vallette e impluvi che solcano e drenano il versante meridionale del gruppo della Schiara, si spinge, spesso imprigionata in forre umide e cupe, fino alle porte di Belluno. La valle, in molti tratti profondamente incassata, incide, in pratica, l’intera successione stratigrafica, dalle formazioni più antiche (Dolomia Principale e Formazione di Soverzene c/o testata), fino alle formazioni terziarie del Flysch e della Molassa (settore submontano di pre-parco). I frequenti tratti di forra (fondovalle stretto e angusto, confinato entro pareti levigate e incombenti) attestano il ruolo rilevante svolto dal torrente Ardo nella morfogenesi della valle. La presenza diffusa e ragguardevole di depositi glaciali, sovente interessati da frane ed erosioni, documenta del resto anche una importante azione di modellamento glaciale, operata da un ramo laterale insinuato dell’antico ghiacciaio del Piave, durante le fasi culminali dell’ultima glaciazione. Lungo la valle è possibile osservare due interessanti forre che documentano altrettante deviazioni del corso del torrente, il Bus del Buson e la forra di Pont de la Mortis.

  • (a) Il canyon “fossile” del Bus del Buson, profondamente intagliato nei calcari selciferi del Biancone, è una forra strettissima, probabilmente incisa da un torrente subglaciale e poi “abbandonata” dal torrente Ardo al ritiro dei ghiacciai;
  • (b) In località Pont de la Mortis, il torrente descrive un’ampia ansa e scorre in una angusta forra, profondamente intagliata nei calcari marnosi della Scaglia rossa. La gola, resa suggestiva dal contrasto tra le rocce rosse e le acque cristalline, rappresenta un “varco” relativamente recente che il T.Ardo si è dovuto aprire in seguito ad una grande frana (l’accumulo è facilmente visibile subito dopo il ponte, in sinistra idrografica) che ha sepolto la vecchia valle, costringendo il corso d’acqua a spostarsi più a destra (ovest).

Rocce, ambienti e forme osservabili

Rocce: Dolomia Principale (rif. 7 Alpini) ; Formazione di Soverzene (testata della valle, lato est); Calcari Grigi (testata della valle, lato ovest); Calcare del Vajont (val delle Agnellezze); Biancone (Bus del Buson ; sentiero poco oltre Case Bortot) ; Scaglia rossa (Pont de la Mortis); Flysch (destra idrografica della Val Medon ; Pescheria) ; Molassa (forra dell’Ardo tra Bolzano Bell. e Vezzano)
Forme del paesaggio:
Forme glaciali: depositi glaciali (frane in sinistra idrografica tra Vial e Case Bortot)
Forme fluvio-torrentizie: forre (Pont de la Mortis, Vezzano); forra fossile (Bus del Buson)


Ambiente / Paesaggio

Un ambiente morfologicamnete disagevole, con nicchie di insediamento rurale
Tra le valli notevoli del parco, la Val dell’Ardo si distingue per il fascino suggestivo e cupo dei suoi ambienti di forra, per la presenza di un interessante tessuto insediativo rurale, talora con i connotati dell’abbandono e di innumerevoli tracce legate ad attività umane passate e recenti (sentieri, mulattiere, coltivi, dimore rurali, casere, muretti a secco, terrazzamenti).

Note: Itinerario facile, lungo stradine e sentieri