I Produttori aderenti alla Carta di Qualità, una campanula di garanzia
Per promuovere l’area del Parco nel suo complesso, costituito da valori naturalistici e storici, ma anche culturali ed antropici, è nato il progetto “carta qualità”: una serie di criteri in base ai quali si assegna il logo del Parco ai prodotti alimentari ed artigianali e ai servizi turistici che garantiscano uno standard minimo di qualità e rispettino precisi criteri di tutela ambientale.
I prodotti alimentari ottenuti nel Parco e nelle zone limitrofe sono numerosi, ma non tutti possono fregiarsi della campanula, simbolo dell’area protetta. Il logo viene infatti concesso a prodotti ottenuti da agricoltura biologica; oppure in possesso di una denominazione d’origine riconosciuta dall’Unione Europea, come ad esempio l’IGP (Indicazione Geografica Protetta) di cui può fregiarsi il fagiolo di Lamon. Il logo del Parco viene concesso anche ai “prodotti tradizionali”: sono quelli che hanno una storia di oltre 25 anni e che sono inseriti in un apposito elenco curato dal Ministero delle Politiche agricole; in questo elenco sono inclusi, fra gli altri, il burro e il formaggio di malga, il miele delle Dolomiti Bellunesi, il kodinzon e la noce di Feltre.
I prodotti agroalimentari, per poter avere il marchio del Parco, devono provenire da aziende che si trovano nel territorio dei 15 Comuni del Parco.